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La coordinatrice di Creativ Sociale Roberta Chierici ha partecipato al Convegno tenutosi a Torino venerdì e sabato scorsi organizzato da Animazione Sociale in collaborazione con il Gruppo Abele.

15/11/2013

Roberta Chierici, coordinatrice di Creativ Sociale, ha partecipato al convegno dal titolo “EDUCARCI AL WELFARE BENE COMUNE: costruire diritti nella fragilità che ci avvolge”: un appuntamento immancabile vista l'attenzione che Creativ rivolge alla crescita dei propri responsabili e dipendenti.

Il Convegno, tenutosi l'otto e il nove Novembre in diverse zone della prima capitale d'Italia, si è svolto al centro di una Torino già allestita in veste natalizia con installazioni di arte contemporanea che hanno creato scorci creativi in ogni piazza e vicolo della città.

La maratona sul Welfare è stata serrata. Dopo i saluti iniziali di Franco Floris si sono susseguiti in plenaria interventi di  Beneluce, il regista Vacis, Chiara Saraceno, Chiara Olivetti Manuchian. Sollecitazioni, domande, suggestioni sul ruolo del Welfare oggi, ruolo politico tra operatori, amministratori e territorio. Partendo dal documento base sullo stato del welfare la riflessione ha traghettato la platea gremita, oltre 700 i presenti, ai lavori del pomeriggio dei dieci workshop. Temi come la politicità del Welfare, la professione sociale, l’implementazione delle autonomie, la partecipazione hanno permesso il confronto delle esperienze concrete.

La serata è stata organizzata dal Gruppo Abele presso La Fabbrica delle E (sede stessa del Gruppo) dove Eataly ha offerto la cena e teatro del dibattito moderato da Gad Lerner  che ha visto Don Ciotti, il vicesindaco della Città di Torino e altri ospiti discutere animatamente sulla questione del welfare e della sofferenza urbana. I dati sulla povertà sono allarmanti e richiedono una consapevolezza e una responsabilità condivisa.

Il Convegno si è concluso con un’intensa mattinata in plenaria che ha visto la partecipazione di Duccio Demetrio, di un esilarante Miguel Benassayag e un’agguerrita Michela Murgia. Le conclusioni di Francesco d’Angella hanno portato alla proposta di candidature per altre due redazioni di Animazione Sociale sul territorio italiano per non cedere alla rassegnazione diffondendo pensiero e cultura in un mondo che privilegia l’economia a scapito delle persone.

"Personalmente - dice Roberta - ho trovato molto interessante le contaminazioni delle varie arti come la Filosofia, la Sociologia,  la Letteratura, il Cinema, la Politica. Diverse voci in una complessa narrazione dell’attuale, alla ricerca del senso futuro e della possibilità di un cambiamento che parte dal basso. Come diceva Fabrizio de Andrè procedere in direzione ostinata e contraria per non cedere alla rassegnazione di verità imperanti che spesso la verità non dicono."